In occasione dell’ottantesimo anniversario della consacrazione della chiesa di Camino al Tagliamento, raccontiamo la sua storia ricostruita attraverso gli archivi parrocchiali.
Era il 20 giugno 1926 quando l’allora pievano don Angelo Cecconi convocava i capi famiglia, allo scopo di esprimere il proprio parere sulla costruzione della nuova chiesa di Ognissanti. Per procedere all’avvio dei lavori era necessario il consenso dei due terzi degli abitanti: gli assenti sarebbero stati considerati contrari.
Con l’approvazione, i capi famiglia si impegnavano a contribuire alla costruzione della chiesa con offerte private, prestazioni di carriaggi e con i guadagni derivati dalla raccolta dei vimini nel Tagliamento. L’esito della votazione fu positivo e venne istituita una speciale commissione per assistere il parroco e rappresentare il paese durante i lavori. I membri erano: Frappa Enrico fu Giovanni, Frappa Beniamino fu Giuseppe, Zanin Romano di Pietro e Panigutti Giuseppe di Silvestro. Già alla fine del 1926 era stata raccolta la metà del denaro previsto per la costruzione, con un contributo di £ 12.000 da parte del pievano.
Il progetto e la direzione dei lavori furono affidati all’architetto Pietro Zanini di Udine, una delle personalità più importanti dell’architettura friulana del secolo scorso. L’appalto delle opere di costruzione della chiesa venne assegnato alla ditta Clemente e Lino Comisso di Codroipo.
La prima pietra fu posata il 4 luglio 1926 e i lavori furono ultimati alla fine del settembre 1927, a poco più di un anno dall’inizio dei lavori, per una spesa complessiva di £ 240.000. L’altare maggiore in marmo bianco di Carrara, condotto a termine nel settembre 1927, è opera del marmista Bartolomeo Rizzotti e costó £ 9.000. Le statue di s. Francesco e di s. Giuseppe furono eseguite dallo scultore Armando Battelli di Pietrasanta (Lucca) nel 1940.
La consacrazione della chiesa e dell’altare maggiore, con l’inserimento delle reliquie di san Giustino e santa Vittoria, arrivate direttamente da Roma, venne solennizzata il 1° ottobre 1927 dal Vescovo di Feltre e Belluno S. E. mons. Catarossi (originario di Reana del Rojale), poiché don Angelo Cecconi si trovava nelle condizioni pastorali di non poter attendere mons. Giuseppe Nogara, successore di mons. Antonio Anastasio Rossi, convocato in Vaticano dal Romano Pontefice per la promozione a Patriarca di Costantinopoli in seguito alla rottura con il clero locale.
Solo successivamente la chiesa venne dipinta e provvista dell’organo. Le opere di decorazione infatti, affidate al pittore Tiburzio Donadon vennero perfezionate, come concordato nel contratto, il 25 settembre 1937 a soli quattro mesi dall’inizio degli stessi. Collaborò al perfezionamento dell’opera il sig. Luigi Filippetto che molti di noi hanno conosciuto e apprezzato. Anche il Donadon venne pagato puntualmente con £ 25.000.
Il corredo dell’organo, in seguito a contratto con la ditta caminese Beniamino Zanin e figli, risale al 24 novembre 1932 e costò £ 30.000. Successivamente il sig. Francesco Zanin autorizzava il pievano a trattenere £ 5.000 dalla somma convenuta, come offerta per la decorazione dell’edificio.
Da questa breve cronistoria appaiono evidenti l’impegno e la dedizione di don Angelo e di tutta la comunità, che in un periodo difficile come quello dopo la prima guerra mondiale, sono riusciti a edificare velocemente e con sapienza una nuova chiesa, indispensabile per soddisfare le nuove esigenze della comunità parrocchiale. Certamente tale immane sforzo non si sarebbe potuto realizzare senza la generosità dei tanti benefattori che si sono impegnati economicamente per garantire in tempo utile la conclusione dei lavori. Siffatto comportamento rimarrà per sempre nella storia caminese come esempio per tutte le generazioni future.